COW-T: A History Vol. 7 – Assedio al Polyverso

 

Doveva essere una giornata di festa, la prima contesa arbitrata da Celes in qualità di Veggente. Ogni cosa era stata predisposta in tal senso: il palco nei giardini del Palazzo d’Estate, le delegazioni di ben quattro Lande del Polyverso, la televisione di stato con la conduzione della famosa anchorwoman Soriana Titutita. La pressione sotto controllo del Sommo Priore Lacros, la sorridente figura della nuova Veggente regnante pronta al suo discorso di benedizione.

Un lampo abbagliante la interruppe, seguita da un’esplosione violenta. A quel punto, ogni narrazione, ogni messaggio smise di avere senso, sostituiti da immagini statiche come fotografie.

La pioggia di detriti. La pioggia di sangue. Altre esplosioni. Due morti. Tanti, troppi feriti.

Una mano ferita e piegata che spunta dalle macerie, come un uccellino con un’ala spezzata. Frammenti di un artefatto che doveva essere il più grande baluardo contro le forze del male.

Una lama nel buio. Un veleno insidioso e sconosciuto. Uno sbuffo d’ombra.

Un grido di puro terrore che si mischia a tanti altri.

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Sarebbe dovuta essere un periodo di lotta senza quartiere tra fazioni divenute nemiche per il tempo necessario. Diventò una missione di salvataggio, con una manciata di giorni di tempo per salvare la vita più importante per l’equilibrio del cosmo, e il Cristallo che concentrava tutte le forze del bene.

Quattro spedizioni esplorarono il Polyverso, per ordine della facente funzione Vesper del Crepuscolo, del Veggente in carica Celes e del Sommo Priore Lacros. E altre, più o meno importanti, perché si decise di non lasciare nulla di intentato.

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Abilene dell’Angelo e Ailin Oltre-le-nuvole toccarono la selvaggia Tshivinzemlya per chiederle l’impetuosa magia, visitarono la Bibliotecarcana di Titania per ottenere la forma entro cui racchiuderla, e si fermarono sulla Landa senza limiti, Volqaria, per imbrigliarla in una forma che potesse salvare la vita di Manila.

Dimenticarono un elemento catalizzatore, e l’insaziabile vortice di magia, il Manastroem, lo individuò nella stessa Abilene. 

La sua scintilla da Viaggiatrice si accese, e fu per sempre la fata della Vita.

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Cyprian della Spada e Clun Kemrit si recarono sulla Landa natale del secondo, la geniale Qides, per creare un marchingegno che potesse tornare indietro nel tempo. Visitarono Upper London, su una Terra alternativa, per perfezionarla più in fretta, ma la criminale dei cieli Daniela McOyster la rubò, e beffardamente scatenò la polizia di Floatland Yard contro le vittime del suo furto.

Trovarono aiuto in una piratessa dei cieli, Brandi Fiffi McFiffens III, in una coppia di gatti (Pazuzu, che poteva parlare, e Tasha, che non ne aveva bisogno), e nella ladra di nuvole Lalla Sandiego.

Trovarono anche l’amore, l’uno nell’altro. E l’amore di Clun accese la scintilla da Viaggiatore di Cyprian, rendendolo un Cavaliere.

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Metacomet dell’Incanto e Mickal Nogarsson andarono alla caccia dei più potenti artefatti del loro multidimensionale universo.

La terra natale di Mickal, l’orgogliosa Ysmaros, era tra le più esposte all’assalto del male, ma resistettero il tempo necessario; Glaevia, un giardino meraviglioso con un’entrata e senza alcuna uscita, non fu abbastanza per bloccarli, quando Metacomet accettò il destino mai compreso di Mago e lasciò che il potere di una vecchia amica fluisse in lui.

E infine l’Accademia di Titania, un altro dei mondi di confine, fu salvata dalla tenacia della sua Preside, che non avrebbe permesso a una cosa così insignificante come il Male di mettere piede nella sua scuola, e dall’arrivo di Shannen di Tanit e Langley di Nocturnia-che-fu, infusi del potere di Celes, i guardiani dell’Esercito della Luce. 

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Anche la compagnia di Vibidius Jourtas Retis, incantatore, pozionista e accompagnatore notturno, fu quantomai affollata.

Partito con l’insopportabile Sommo Priore e il suo ipocondriaco consorte, aggiunse con riluttanza al suo gruppo la pozionista Bluebell, che non si sarebbe trovata a suo agio nemmeno a casa propria, e l’avventuriera Ruby, che sembrava perfettamente a suo agio nel mezzo della guerra magica che devastò Nocturnia-che-fu, la Landa sulla linea di fuoco della magia impazzita.

Anche Dimitri, spiegate le sue ali angeliche appena trovate, e Miguel, rivelatosi invece per l’angelo caduto che era sempre stato, combatterono in prima linea in nome della Veggente. La loro difesa cadde, infine, e Giovanna Karampelas, la geniale imprenditrice, si rivelò per quello che realmente era: la più potente strega di Nocturnia-che-fu, in grado di fermare l’assalto di quelli che una volta erano semplici criminali al soldo delle bande di Aimatopolis, e che adesso erano creature mutate e senza speranza.

Il doloroso sacrificio di Giovanna permise al gruppo di mettersi in salvo, mentre di Dimitri e Miguel, al momento, non si ha più notizia.

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E alla fine, Celes ebbe bisogno dell’aiuto di tutte e quattro le spedizioni. La macchina del tempo di Clun, il totem magico di Mickal, la pozione protettiva di Vibidius, e la vorace magia di Ailin, tutto fu necessario per salvare la Veggente e per rivelare il vero nemico: una creatura d’ombra, lontana nel tempo e nello spazio, la cui influenza fu spezzata a malapena dal nuovo potere di Celes.

Manila fu salva, la difesa del Polyverso fu ripristinata. E Celes, sopendo fino a momenti migliori i propri propositi di vendetta, si preparò finalmente a celebrare degnamente la sua ascesa alla carica.

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