#COWT12 – la seconda settimana (termina il 26/02 alle 18:00)

Se Calico dovesse identificare con una parola il suono che più spesso lo ha accompagnato nel corso di quest’ultima settimana, quella parola sarebbe mormorio. Lo ha sentito inseguirlo per i corridoi del Palazzo d’Estate, lo ha sentito in bocca alla servitù, lo ha sentito aggirarsi come una nuvola tra i rappresentanti delle varie fazioni del potere di Tanit, appesantire l’aria già greve di incertezza e timore delle aule del Parlamento.

Il mormorio assordante del dubbio. Il mormorio del sospetto.

Che fine avranno fatto i gemelli? Dove saranno andati a nascondersi, e perché? Che sia una qualche strana malattia? Che il problema, invece, sia la loro magia, divisa tra i loro corpi alla nascita e forse non sufficiente a permettere solo ad uno dei due di prendere il posto del padre? Che uno dei due sia fuggito dopo avere ucciso l’altro per un gioco di potere, nel tentativo di arrivare solo al trono di Tanit? E perché il Sommo Priore non parla?

Il Sommo Priore non parla perché sa troppo. Sa perché i gemelli non sono più su Tanit, conosce le ragioni che li hanno portati a desiderare di andar via. Sa cosa li ha portati via, ed ovviamente sa benissimo chi li ha aiutati a fuggire.

L’unica cosa che non sa è, sfortunatamente, la più importante. Dove diavolo sono. E se è facile chiudersi in se stesso e in un silenzio di pietra nei confronti del Parlamento, fingere di non sapere nulla, di non avere informazioni da dare, diventa più difficile quando i suoi occhi incontrano quelli ansiosi e preoccupati di suo fratello attraverso i corridoi del Palazzo.

Celes non sa dove siano finiti Fabian e Meridian. Non immagina nemmeno che il suo stesso fratello possa averli aiutati a dileguarsi. Ma sa benissimo che, se sono fuggiti via, è a causa sua, di ciò che ha detto loro, di quello che ha provato, con ogni migliore intenzione e con il peggiore dei risultati, ad imporre su spalle che credeva forti e invece si sono dimostrate troppo giovani e fragili. E, avvolto nel senso di colpa come in un manto scuro e pesante, si aggira per il Palazzo d’Estate, portando in ogni stanza il gelido inverno che regna invece nella sua anima. Un’anima che nessuno, neanche Langley e Shannen, riescono a sollevare dei pesi che le gravano addosso.

E Calico può sfuggire a qualsiasi senso di colpa, nei confronti di chiunque. Ma non a questo.

*

La nebbia si dissipa lentamente, rivelando poco a poco l’unica figura rimasta sul piazzale, a più di un paio di metri dal coltello che ancora Celes gli punta addosso. È Fabian, sulla cui pelle scoppiettano ancora le ultime scintille di magia, eco dell’incantesimo che lui e sua sorella hanno appena lanciato, e che purtroppo ha funzionato soltanto per metà.

Merda.

Celes, il volto di un guerriero in battaglia e l’armatura scintillante, aggrotta le sottili sopracciglia bionde sull’ampia fronte pallida. “Adesso basta giocare,” quasi ringhia, eseguendo una complicata figura a mezz’aria con le dita di una mano. Un fascio di luce si sprigiona dal suo dito indice e si avvolge attorno al corpo di Fabian, imprigionandolo.

“Cos— Aspetta!” dice lui a corto di fiato, il petto compresso dalla corda magica, “Aspetta, non sai chi sono, non prendere decisioni avventate!”

“Non lo faccio mai,” dice severamente Celes, avvicinandosi, “E quanto al non sapere chi sei, non preoccuparti. Lo saprò presto.” E così dicendo gli appoggia due dita al centro esatto della fronte.

Colto da un’improvvisa debolezza, Fabian si accascia sulla terra polverosa e secca del piazzale. L’ultima cosa che vede prima di perdere conoscenza è l’espressione preoccupata di Regis.

*

Meridian riapre gli occhi, ed è stupita di trovarsi in un luogo a lei estremamente familiare – la piccola spiaggia ai piedi della scogliera sulla quale sorge il Palazzo d’Estate. C’è qualcosa di diverso nell’aria, un odore che non riesce pienamente a riconoscere, una certa elettricità che la pizzica sottopelle, ma la vista del luogo la rassicura al punto da convincerla a concedersi un sorriso sollevato, che immediatamente scompare quando, voltandosi, non vede Fabian.
“Fabi…?” lo chiama ad alta voce, girando intorno lo sguardo per cercarlo. È possibile che sia apparso a qualche metro da lei, o direttamente in mezzo al mare. È possibile che l’incantesimo lo abbia riposizionato alcuni secondi dopo di lei. Attende per qualche istante, gli occhi che scrutano l’orizzonte con preoccupazione che cresce e cresce. Se Fabian non è lì, vuol dire che lei è da sola. Peggio ancora: se Fabian non è lì, vuol dire che lui è rimasto da solo. Con un padre che ancora non sa di essere loro padre, e che sembrava pienamente intenzionato a farli fuori entrambi.

Merda.

Aggrappandosi alla speranza che l’incantesimo lo abbia semplicemente rilocato all’interno del Palazzo d’Estate invece che sulla spiaggia, Meridian si volta e comincia a correre su per il sentiero che dalla spiaggia si inerpica verso il cancello d’ingresso. Ed è lì che, non appena appare di fronte all’entrata, tutte le guardie presenti sul posto le si raccolgono intorno, con grida di sorpresa.

“Ferma! Fermati immediatamente!” dice la più alta in carica, una donna dalla pelle ambrata e dagli occhi dorati, che Meridian non ricorda di avere mai visto, “Identificati seduta stante!”

“Identificarmi…?” Meridian aggrotta le sopracciglia, confusa, “Sono la principessa Meridian della famiglia reale di Tanit.”

“Vorresti dire che cerchi di farti passare per lei, piuttosto!” la donna gesticola imperiosamente verso le altre guardie, “Uomini! Arrestate immediatamente quest’impostora!”

“Cosa?!” Meridian grida sorpresa, mentre cerca di sfuggire alle braccia degli uomini che, in numero decisamente maggiore di lei, la riducono ben presto all’immobilità, “Ehi! Non ho mentito e non sono un’impostora! Il mio nome è Meridian, figlia di Celes, nipote di Manila, erede al trono di Tanit!”

“Questo, mia piccola sciocca, è impossibile,” sospira la donna, guardandola con severità mentre incrocia le braccia sul petto, “Sia Meridian che il suo gemello Fabian sono morti, carina. Ormai dieci anni fa.”

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Utenza e COWTanza, Giramondi adoratissimi! La prima settimana del COWT 12 è alle nostre spalle – ed è stata appannaggio del Team Meridian! – e ora, dopo il dovuto riscaldamento, iniziamo a fare un po’ più sul serio, con tre missioni nuove di zecca e tanti prompt da soddisfare.

Reminder utili:

• il regolamento lo trovate a questo link, e dovete leggerlo molto bene;
• la composizione delle squadre la trovate a questo link;
• le vostre chat di squadra sono su Slack;
• la pagina per monitorare l’andamento delle squadre la trovate a questo link;
• il form di LDF permetterà la segnalazione dei fanwork a partire dalle 23:30 di oggi (non usatelo prima!);
• la masterlist delle storie è online;
• il contaparole ufficiale di LDF è l’unico strumento valido per misurare le vostre storie, e lo trovate a questo link.

La classifica dopo la prima settimana:
Meridian 88 Mana
Fabian 87 Mana
Calico 85 Mana

Ma bando alle ciance e scopriamo quali sono le limitazioni, le missioni e i prompt di questa settimana!

Ricordate che siamo qui per ogni domanda, ma che vi è tassativamente e moralmente proibito cominciare a chiederci robe tipo “maaaaa se io scrivo su mia nonna in carriola e mio nonno sul trattore, posso usarla come interpretazione di questo o quel prompt?”, perché queste sono sempre le domande alle quali non manchiamo mai di rispondere con un educatissimo “fai il cazzo che ti pare”, eccetera eccetera.

Buona settimana, ora si inizia a fare sul serio!