Quando Celes si ricongiunge con il suo esercito, trova tutti ad aspettarlo col fiato quasi sospeso.
Arriva in volo, scavalcando le montagne, scivolando sulle nuvole, e atterra senza fare un suono nello spiazzo attorno al quale l’accampamento è andato crescendo giorno dopo giorno, sia in sua presenza che in sua assenza, la base operativa che hanno costruito tutti insieme, magia e sforzo fisico bilanciati e intrecciati, per fare loro da casa temporanea mentre, pezzetto dopo pezzetto, guariscono il Polyverso.
Quando si drizza in piedi, viene avvolto da una brezza calda e profumata. Chiude gli occhi per un istante mentre fra le sue memorie affiorano i visi di Langley e Shannen, il primo con le labbra dischiuse in un sorriso incoraggiante, il secondo trincerato dietro la solita espressione solo apparentemente indifferente.
La magia dentro di lui si agita come una piccola marea incontrollabile. Torna ad aprire gli occhi e Regis è lì, poco dietro di lui tutti gli altri, una piccola schiera di esseri dalla potenza incredibile, la cui magia per qualche ragione risuona con la sua. E perché dovrebbe continuare a chiedersene i motivi, perché dovrebbe continuare a volerne indagare le ragioni? La magia è una forza prorompente, primordiale, spacca gli argini, inonda tutto, e adesso è lui a volere essere inondato, e con slancio si mette a correre verso Regis, e più si avvicina più sente la sua magia riecheggiare all’interno della propria, e la propria rovesciarsi all’interno della sua, rimescolandosi, allungando minuscoli filamenti luminosi per sfiorare anche quella degli altri, assumendo colori cangianti e brillanti che mutano con ogni battito del suo cuore.
Regis lo accoglie fra le proprie braccia, stringe appena, poi gli sorride. “Sapevo che saresti tornato,” dice. Celes sorride e dentro di lui arde un fuoco la cui origine sconosciuta e spaventosa Celes sceglie di ignorare. Adesso vuole solo un bacio. Solo un bacio e andrà tutto bene.
Si solleva sulle punte, sta quasi per congiungere le labbra con le sue, ma Nonna Giovanna si fa avanti, lanciando un urlo belluino e sollevando entrambe le braccia verso il cielo color indaco della sera.
“Celes!” lo chiama, lanciando verso di lui un fiotto di magia dorata che lo sospinge qualche passo indietro, “Fermati.”
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Celes punta i piedi, impedendosi solo per un soffio di scivolare ingloriosamente di faccia contro il terriccio umido. Poi si volta curiosamente verso la donna. “Cosa…?” borbotta.
Nonna Giovanna gli si avvicina, scrutandolo sospettosa. Allunga il nasino verso di lui, inalando il suo odore in profondità nei polmoni, e poi si allontana, il volto teso in un’espressione sconvolta. “Come è possibile…?”
Celes aggrotta le sopracciglia. Adesso è preoccupato. “Cosa c’è? Parla.”
“Io… non so come sia potuto succedere,” dice la donna, “Ma Celes, tesoro, sei… aspetti un bambino.”
Un lungo silenzio si stende sulla piazza dopo le sue parole. Celes spalanca gli occhi, guardandola con orrore. “Cosa?!”
“Non c’è dubbio,” insiste la maga, scuotendo il capo, “Riesco a vederlo chiaramente. Il piccolo grumo di magia che si agitava dentro di te si è formato. E c’è qualcosa di ancora più strano–” la donna si volta verso la folla sconcertata alle sue spalle, “Melek!”
L’uomo si fa avanti, aggrottando le sopracciglia. Anche lui aveva notato quella piccola sfera di magia impazzita agitarsi dentro il corpo di Celes. Per questo l’aveva seguito su Titania. Ma la sua espressione preoccupata testimonia chiaramente il fatto che non si aspettava uno sviluppo simile. Anche lui si avvicina a Celes, studiandolo attentamente. “Sono due,” decreta infine, annuendo a se stesso, e nel momento esatto in cui pronuncia la parola Celes sente il proprio cuore sprofondare fino in fondo allo stomaco.
Due. Come diceva la sua conchiglia.
Due. Come bisbigliava la voce.
Due. Come urlava la sua magia.
Due. Due bambini.
“No…” Celes scuote il capo, rifiutando l’idea nonostante si incastri perfettamente con tutto quello che è successo. Ecco perché la sua magia, in subbuglio come ormoni impazziti, sembrava attrarlo verso scelte incredibili e surreali, ecco perché il desiderio lo mangiava via, ecco il perché della risonanza con la magia atavica e potente degli altri stregoni, ecco il perché dello squilibrio magico che ha impedito all’esercito di risanare alcune lande come invece avrebbe dovuto.
Era lui. Era lui la causa di tutto. Erano loro.
Scuotendo il capo, indietreggia confuso. È scappato da questo per tutta la sua vita. E la sua vita l’ha rincorso come una fiera assetata di sangue, e ora l’ha preso. “Non è possibile…” mormora confusamente, “Il mio corpo… io… com’è possibile?”
“Una modifica. La magia, senza dubbio,” decreta Melek, scuotendo il capo. “Ciò che doveva essere e non più era, è tornato al suo posto senza darne avvisaglia.”
“Il tuo corpo deve essersi ribellato alle modifiche che gli hai imposto…” ipotizza Giovanna, “Annullando la tua magia trasformativa per allinearsi all’imperativo biologico delle veggenti.”
Procreare, pensa Celes con un brivido di disgusto.
“E poi,” aggiunge Melek, enigmatico, “Celestia.”
“Celestia cosa,” ringhia Celes, furibondo.
“Già!” esclama Giovanna, “Probabilmente il tuo corpo non avrebbe mai sentito il bisogno di contrastare la magia trasformativa, se Celestia fosse rimasta in vita, perché la tua parte femminile sarebbe rimasta con lei. La magia delle Veggenti avrebbe continuato a sperare, per così dire, che potesse essere lei ad avere un’erede, e non avrebbe forzato il cambiamento in te. Se l’avessimo immaginato, probabilmente ti avremmo impedito di giustiziarla. Tua madre avrebbe trovato un modo per–”
Ed è in quel momento che, finalmente, un ricordo, un’idea, una nozione lo colpisce.
Cosa succede alle veggenti quando l’erede ha a sua volta un erede.
Il cuore in gola, Celes impallidisce. “Madre…” mormora, e prima ancora che qualcuno possa provare a fermarlo, svanisce nell’aria, diretto a Tanit.
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Ebbene, è stata una settimana impegnativa di quelle che non vogliamo ripetere più, vero? X’D anche se sono uscite storie bellissime per cui vi saremo per sempre grati <3
Il COWT osserverà una pausa dalla scrittura dall’8 al 10 marzo, con il post che uscirà in un qualsiasi momento della giornata dell’11 marzo (speriamo verso mezzogiorno). La sesta settimana del COWT sarà allungata per inglobare i giorni restanti e durerà dal 12 al 21 marzo.
Per la prima volta nella storia del COWT, fino a quattro delle missioni della sesta settimana saranno create dalle squadre stesse – e ci sono in palio 10 Stelle Esperienza!
Ciascuna squadra avrà il compito di creare una missione per la sesta settimana del COWT10.
Ciascuna squadra è invitata a studiare le missioni già assegnate, ma avrà piena libertà nel decidere:
- titolo
- difficoltà e quindi numero di stelle
- (eventuale) numero minimo di PM
- (eventuale) numero minimo di storie
- (eventuale) prompt, lista di prompt o richiesta da completare
- (eventuali) limitazioni relative a fandom, warning, generi, prompt, numero di prompt, numero di storie a persona, capitoli, caratteristiche del wordcount, etc., purché non in conflitto con il regolamento
- numero minimo di parole per ciascuna storia (pari o superiore a 100)
- numero massimo di parole per ciascuna storia (pari o inferiore a 10.000)
Nel caso in cui tutte le squadre optino per un basso numero minimo di parole, l’amministrazione potrà innalzarlo per rendere più equilibrato l’impegno settimanale. Nel caso in cui tutte le squadre optino per un elevato numero massimo di parole, l’amministrazione potrà abbassarlo per lo stesso motivo.
L’amministrazione, nella persona del Def, discuterà con i minimod delle singole squadre e deciderà se approvare la missione proposta, suggerendo eventuali modifiche. Nel caso in cui non si arrivi a una decisione definitiva e accettabile entro la mezzanotte del 10 marzo, si procederà d’ufficio.
Scrivere la missione di squadra ha un valore di 5 Stelle Esperienza.
Ciascuna squadra avrà il compito di creare, a scelta, una o due carte per la sesta settimana del COWT10.
Ciascuna squadra dovrà creare una o due carte (a propria scelta) indicandone il colore/tipo, il titolo, (eventualmente) l’immagine, uno o più effetti positivi e uno o più effetti negativi. Nel caso in cui si vogliano creare due carte, devono essere di tipo diverso e con qualità diverse.
I tipi a disposizione sono:
- Carta Artefatto (verde: il tema è un oggetto inanimato o un tesoro con proprietà speciali)
- Carta Armatura (rosso: il tema è un’arma o un pezzo di armatura con proprietà speciali)
- Carta Alleato (blu: il tema è un essere vivente, un personaggio o un’invocazione con proprietà speciali)
- Carta Magia (viola: il tema è una magia, un incantesimo o una pianta con proprietà speciali)
Al di là delle proprietà scelte e delle limitazioni, suggeriamo alle squadre di creare delle carte rappresentative della propria identità di squadra, dell’esperienza vissuta nelle edizioni di COWT in cui hanno partecipato, dei meme, o di qualunque cosa le renda felici (o le triggeri!).
L’amministrazione, nella persona del Def, discuterà con i minimod delle singole squadre e deciderà se approvare le carte proposte, suggerendo eventuali modifiche. Nel caso in cui non si arrivi a una decisione definitiva e accettabile entro la mezzanotte del 10 marzo, si procederà d’ufficio.
Creare una carta (o due, non fa differenza) ha un valore di 5 Stelle Esperienza.
L’amministrazione deciderà tra una delle seguenti opzioni:
- Ciascuna squadra dovrà completare le quattro missioni create dalle squadre; oppure
- Ciascuna squadra dovrà completare tre missioni, ovvero quelle proposte dalle altre squadre; oppure
- Ciascuna squadra dovrà completare da una a tre missioni, assegnate per sorteggio.
L’amministrazione deciderà tra una delle seguenti opzioni:
- Ciascuna squadra avrà a disposizione tutte le carte create; oppure
- Ciascuna squadra avrà a disposizione una selezione di carte operata dall’amministrazione.
Alle missioni e alle carte create dalle squadre, si aggiungeranno le missioni e le carte create dall’amministrazione, per un massimo di sei missioni in totale (comprese quelle delle squadre), più l’obiettivo globale e il Miracolo Bonbon.