ALL STARS ITALIA #1: Il fandom secondo… Nykyo! #IFD2019

Utenza e lurkanza! È arrivato il momento del primo dei sette interventi che abbiamo pianificato in occasione della Giornata Internazionale dei Fanwork 2019 (l’hashtag ufficiale sui social è #IFD2019). L’ospite di oggi è Nykyo, autrice di fanfiction di lunghissima data e famosa in particolare nel fandom di Harry Potter, ma con trascorsi anche in Sherlock (BBC), Teen Wolf, Queer As Folk e Doctor Who, nelle RPF sul pattinaggio di figura e altro ancora. Come per molte delle nostre All Stars, il fandom ha influenzato anche la sua vita nella real life: il suo primo libro (che vi consigliamo moltissimo e sinceramente) è Sogno di una notte, per Triskell Edizioni, cui seguirà un’altra pubblicazione la prossima estate.

Trovate Nykyo, oltre che sui maggiori siti di fanfiction, anche sulla sua pagina ufficiale.

Come storia significativa per la sua carriera nel fandom, Nykyo ha scelto Nudi nei giardini di Kensington, una fanfiction Sirius/Severus (il suo pairing “distintivo”); mentre, in esclusiva per l’iniziativa All Stars Italia potrete leggere Dono degli Dei, un racconto originale scritto in una Grecia “alternativa” con elementi fantasy. Entrambe le storie saranno aggiunte al counter del COWT9 per la squadra All Stars nelle prossime ore. (Nota: per non rendere la missione speciale insuperabile, per ciascuna All Stars è previsto un certo massimale che non potrà superare, anche se il totale di parole fosse superiore a tale limite.)

L’intervento di Nykyo è invece dopo questo banner. Buona lettura!

Ciao a tutti 🙂
Per chi non mi conoscesse sono Nykyo.

Lande di Fandom mi ha invitata a partecipare a questa iniziativa e io non potrei essere più felice di raccogliere l’appello.
Specialmente perché mi è stato chiesto di parlare di fandom, e il fandom per me è prezioso.
Mi ha dato davvero tanto.

Sono entrata a farne parte all’epoca in cui Peter Jackson stava girando la trilogia del Signore degli Anelli, anche se non come autrice. All’epoca mi limitavo a fangirlare nei vari forum di appassionati che aspettavano l’uscita dei film.
Confesso candidamente che non conoscevo la terminologia, non avevo idea di far parte di un fandom e non sapevo nemmeno cosa fossero le fanfiction.

Poi una notte del dicembre 2005 – insomma una vita fa – ne ho scritta una, senza rendermi conto che lo fosse. Ho semplicemente obbedito a un istinto, a quella vocina che ti dice: “Qui l’autore non ti ha (ancora) dato ciò che volevi. Vai! Prenditelo da sola, scrivilo tu”.
Era l’ultimo giorno dell’Esame di Stato, ero stanca morta e non riuscivo a dormire, il finale del sesto libro di Harry Potter mi ronzava nel cervello, continuavo a pensare al destino incerto del mio personaggio preferito: Severus Piton. Alla fine, ho acceso il pc e ho buttato giù quella prima storia. È stato rilassantissimo.
Quella fanfiction ha spezzato un blocco dello scrittore che mi teneva ferma da anni e anni.
Qualche tempo dopo l’ho corretta e l’ho passata a un’amica scrittrice che condivideva con me la passione per Piton ed è stata lei a spiegarmi che cosa fossero le fanfiction. Sempre lei mi ha chiesto, “Perché non la pubblichi?” e mi ha spiegato come e dove.
Così sono approdata su EFP e, dopo poco, su Nocturne Alley, diventando tra l’altro una delle amministratrici.

Da quel momento in poi non ho mai smesso di scrivere, di amministrare siti di scrittura e forum, di organizzare iniziative legate alle fanfiction (e, se possibile, alle illustrazioni, perché amo le storie illustrate), di partecipare a challenge varie.
Attualmente mi dedico quasi totalmente a personaggi e storie originali, due anni fa ho esordito con un romanzo pubblicato da Triskell Edizioni e tra qualche mese ne uscirà un secondo.
Questo, condensato in poche righe è il mio percorso non solo nel fandom, ma anche come autrice e, per molti versi, come persona.

Se ripenso a quel periodo di una decina d’anni fa ho ricordi meravigliosi. Mi sono divertita tantissimo, era tutto idee, tutto voglia di esplorare e fermento. C’era una bellissima comunità di scrittori che tendevano a sfidarsi bonariamente, a fare team, a ispirarsi a vicenda. Non c’era compleanno senza racconti scritti per le amiche e ricevuti nello stesso modo. C’erano le chattate fino a orari folli per plottare nuove trame, la curiosità per i libri in uscita, le discussioni infinite sui personaggi. Suppongo che sia ancora così, in effetti, anche se io poi mi sono avventurata in altri fandom meno compatti e coesi e malgrado a volte io abbia l’impressione che i social media abbiano cambiato parecchio il modo di approcciarsi a tutto, fandom compresi. Ma non voglio infilarmi in un discorso troppo lungo e complesso.

Il fandom è stato la mia palestra, mi ha permesso di sperimentare, di farmi le ossa, di sbagliare perfino – cosa che senza dubbio farò ancora, ma senza la rete di sicurezza che il fandom concede – e di capire in che direzione volevo andare.
Mi ha fatto conoscere tante persone, tra cui amici carissimi che mi stanno ancora accanto.
Mi ha portata a confrontarmi con loro e con le mie stesse convinzioni.
Mi ha insegnato tanto su me stessa e spinta oltre i limiti e i preconcetti che tutti abbiamo, perfino quando affrontiamo il mondo con la mente aperta.
Può apparire banale ma non lo è. È qualcosa di molto pratico, perfino terra-terra, se vogliamo.
Per esempio quella prima fanfiction, oltre ad aprirmi un mondo, mi ha dimostrato che la scrittura ha davvero un potere catartico enorme. Non che non lo sapessi, ma in precedenza, pur avendo sempre scritto, fin da bambina, non lo avevo mai sperimentato in modo tanto netto.
Conoscendo gente nuova di continuo, approcciandomi ai commenti dei lettori, partecipando a challenge e organizzandole ho imparato il valore di una vasta cerchia di contatti, il modo giusto di rivolgermi a un pubblico, la via per collaborare con le persone che, per tanti versi, ruotano intorno a ogni scrittore.

Senza andare tanto lontani, se oggi riesco a farmi autopromozione – e attualmente è imprescindibile, perfino quando ti pubblica un editore – senza troppi imbarazzi e patemi d’animo, anche quello lo devo un po’ al fandom.
Così come devo al fandom, in particolare a un vecchio concorso a squadre che coinvolgeva tanti autori, se un bel giorno ho preso coraggio e ho lasciato la relativa sicurezza dei mondi creati da altri per avventurarmi in uno scenario ideato da me.
Quello è stato il primo passo su un sentiero che sto ancora percorrendo. Non so dove mi porterà, sono sempre in cammino, ma senza il fandom dubito che lo avrei imboccato.
Questo è il motivo per cui, anche se ne sono praticamente fuori, il fandom per me avrà sempre un enorme valore affettivo e non mi vergognerò mai di avere le mie radici in quel regno della fantasia che è il cosiddetto fan-world. O beh, sì, insomma, nelle Lande del Fandom.


Questo è un “post ospite”, scritto da una persona che non fa parte dell’amministrazione di Lande di Fandom e pubblicato su questo sito con il consenso e l’approvazione della stessa.