Meridian è sul divano, la schiena sulla seduta, la testa pendente – i lunghi capelli, oggi sciolti, che si raccolgono sul pavimento in una matassa di oro pallido – e le gambe accavallate sullo schienale. La gonnella dell’abitino di tulle impalpabile che indossa le è scivolata su lungo le cosce ben tornite, lasciandole scoperte. I muscoli delle sue gambe lunghissime si contraggono e si rilassano mentre le lascia oscillare nervosamente, gli occhi di vetro trasparente fissi sulle pagine del libro che tiene sollevato a quasi un metro dal viso.
“Non riuscirai mai ad assimilare alcun concetto da quelle pagine, se non smetti di leggerle al contrario, mia Stella,” le fa notare Regis, il suo tutore, con un sorriso divertito sulle labbra sottili. “Sempre che tu ti sia resa conto di aver tenuto il libro al contrario fino ad ora, s’intende.”
“Che…?” Meridian aggrotta le sopracciglia, focalizzando il libro per la prima volta da quando l’ha preso in mano. Poi sbuffa e lo mette giù, scivolando giù dal divano con una capriola all’indietro. Mentre il vestito si solleva del tutto nel movimento, mostrando le sue mutandine, Regis dirotta accuratamente lo sguardo, tornando a voltarsi verso di lei solo una volta che si rimette in piedi. “Tanto a che serve studiare?” sbuffa la ragazza, avanzando a grandi ma lente falcate verso di lui, “A Calico non interessano le mie idee. Perfino Fabian le trova stupide. Il parlamento mi ignora del tutto – improvvisamente, solo perché l’ultima Veggente è un uomo, sembra che solo le idee degli uomini siano degne di essere ascoltate.”
“Non dire così, stellina,” ride lui, divertito dal suo broncio, “Forse hai solo bisogno di concentrarti di più su ciò che proponi. Prova a formalizzare le tue richieste ragionevolmente e sono sicuro che sia tuo fratello sia il Sommo Priore saranno più che entusiasti di–“
“Regis, per favore,” sbuffa ancora lei, “Cosa c’era di irrazionale nel volere aiutare le lande come da loro richiesta? Che abbiano bisogno di un aiuto è indubbio! Che molte ad oggi non si siano ancora riprese è un fatto! Mentre Tanit prospera indisturbata!”
“Attenta a ciò che dici,” Regis le sorride teneramente, “La prosperità della tua Landa è la tua prosperità, principessa. Io non me ne lamenterei.”
“Non mi sto lamentando!” Meridian alza la voce, e poi geme, lasciandosi cadere seduta sulle ginocchia dell’uomo. “Nemmeno tu mi prendi sul serio,” sospira, lasciando camminare due dita su per il petto di Regis, seguendo la linea della scollatura della camicia di lino bianco che indossa sotto l’ampia casacca smanicata verdeoro, “Mi starebbe anche bene, se solo mi prendessi e basta.”
“Principessa…” Regis sorride paziente, stringendo con delicatezza le dita attorno al polso di Meridian, per fermare quella manina affusolata in lenta ascesa verso il suo collo, “Io ti prendo già sul serio. E così faranno Fabian e Calico, se tu per prima comincerai a farlo.”
“E con questo cosa vorresti dire?” dice Meridian, lanciandogli uno sguardo vagamente offeso.
Regis sorride e la sospinge gentilmente per farla alzare nuovamente in piedi. “Ad esempio, so che entrambi sono in riunione, in questo momento. Stanno studiando la documentazione delle Lande che hanno richiesto sovvenzioni da Tanit, come voluto da tuo fratello. Ritengo che sarebbe il caso di far sentire la tua presenza, principessa. Credo abbiano estremo bisogno di te.”
“Calico, questi fondi non sono sufficienti.”
“Ho provato svariate volte a farti capire che le casse di Tanit non erano in grado di sobbarcarsi il peso di tutte queste richieste, Fabian, non è colpa mia se adesso improvvisamente te ne rendi conto.”
“Non mi rendo conto di niente, perché questo non è tutto quello che abbiamo nelle casse di stato! Non è neanche il cinquanta percento di quello che possediamo!”
“No, è precisamente il trenta percento. Vorresti riservare più del trenta percento delle nostre ricchezze alla sovvenzione passiva di Lande che niente hanno a che vedere con Tanit, se non per il buon cuore di mio fratello? Hai anche solo la più vaga idea di quanto denaro serva per mantenere questo palazzo, questa città e questa Landa in generale?”
“Calico, le mie tabelle mostrano chiaramente che–“
“Me ne infischio delle tue tabelle!”
“Mi allontano due secondi e vi ritrovo a battibeccare come galletti,” ride Meridian, facendo il suo ingresso all’interno della sala delle riunioni. Il sorriso brillante che le increspa le labbra è ipnotico, e Fabian, nel vederlo, si zittisce immediatamente. “Calico, piantala di fare il tirchio. Nessuno ti chiede di costringere la corte a vivere nella povertà, ma sai benissimo che possiamo permetterci molto più dei fondi che stai allocando. Aumenta la somma a disposizione delle tabelline di Fabian.”
“Ma–“
“Non costringermi a parlarne con papà,” taglia corto lei con un sorriso abbagliante.
Calico aggrotta le sopracciglia e china il capo in un movimento rigido. “Come desideri, principessa,” borbotta.
Meridian sorride ancora e si siede sul tavolo, accavallando le lunghe gambe con disinvoltura. Fabian distoglie lo sguardo e deglutisce, Calico rotea gli occhi. Lei ride, divertita. “Ho un’idea sensazionale. Questa cosa delle sovvenzioni non ha nessun senso, non così come l’abbiamo decisa la settimana scorsa. Dobbiamo fare di più e di meglio. Quello che ci serve è l’Unione di tutte le Lande.”
Fabian torna a guardare sua sorella, stupito dalla sua proposta. “Che cosa intendi…?”
“Un’alleanza fra tutte le Lande del Polyverso, un’unione paritaria. È il momento di lasciarci alle spalle questa convinzione infondata di essere più potenti degli altri solo perché sul trono di questa Landa posa le regali chiappe una Veggente, chiunque sia! Ci sono Lande molto più potenti della nostra, là fuori, non meritiamo di governarle tutte, o di fare la parte del leone, sempre, arbitrariamente! Creiamo qualcosa di grande, qualcosa che ci unisca tutti sotto lo stesso vessillo, ed allora non ci sarà più bisogno di concedere aiuti a nessun altro, perché ogni risorsa verrà divisa equamente, per le possibilità di tutti e a seconda dei bisogno di tutti!”
“Meri,” Fabian esita, ma scuote il capo, un ciuffo di capelli biondi che gli ondeggia sulla fronte, “Adesso non facciamo il passo più lungo della gamba. Queste Lande hanno chiesto aiuto. Noi daremo loro aiuto. Nessuno ha mai chiesto di diventare una federazione.”
“Perché nessuno lo crede possibile!”
“E forse non dovrebbe esserlo!” insiste Fabian. È la prima volta che gli capita di contrastare così aspramente sua sorella, o di contrastarla in generale. Non sa come si sente a riguardo. In subbuglio descrive parzialmente la sensazione, suppone. “Meridian, c’è un motivo per il quale Tanit si arroga il diritto di decidere delle altre Lande. Il ruolo della Veggente è importante, non sminuirlo come hai fatto prima. Sono sicuro che anche Calico–“
“In realtà,” il Sommo Priore inclina il capo mentre si gratta pensosamente il mento, gli occhi ridotti a due strisce sottili color del ghiaccio, “Vedo del valore nella tua proposta. Certo, non come la formuli tu. Cuori, sole e fiorellini per tutti, irrealistico, come sempre. Ma… c’è qualcosa di interessante nella creazione di qualcosa che possa governare non soltanto una Landa ma tutte le Lande insieme. Un organo al di sopra delle parti, un consiglio di persone elette solo dalle più brillanti menti di ogni Landa, s’intende… presieduto da una figura di indubbio spessore… quale potrei naturalmente essere io. Sì… potrebbe chiamarsi Consesso Unito delle Lande e delle Istituzioni.”
Meridian inarca un sopracciglio. “Il C. U. L. I.?” domanda, mentre Fabian, a dispetto della tensione di poco prima, soffoca dalle risate al suo fianco.
“Ma cosa– bambini!” sbotta Calico, incrociando le braccia sul petto, “Meridian, ogni volta che apri bocca per dire qualcosa di intelligente devi poi necessariamente compensare con qualcosa di assolutamente ridicolo, vero? Fabian, piantala di ridere come un cretino.” Il Sommo Priore scuote il capo, mentre i capelli raccolti sulla sua testa ondeggiano lentamente. “Direi che abbiamo una proposta da portare in Parlamento. Vi faccio strada.”
Leggi tutto “#COWT11, TERZA SETTIMANA (termina sabato 27/02 alle 18:00)”
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